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LA MEMORIA
Il genocidio delle persone sinte e rom italiane è rimasto per decenni colpevolmente avvolto nell’oblio. I sopravvissuti e le sopravvissute hanno custodito e tramandato all’interno delle comunità sinte e rom il fardello insopportabile della memoria, che solo da una decina d’anni viene condiviso da alcuni segmenti della società italiana.
Fare memoria di ciò che è successo significa prendere coscienza delle responsabilità di ieri, per affrontare oggi con fermezza il pregiudizio, l'odio e la discriminazione che colpiscono le persone rom e sinte.
In Germania questo percorso è iniziato nell’aprile del 1980 quando il Parlamento tedesco ha riconosciuto che sinti e rom erano stati oggetti di una persecuzione razziale.
Zigeunerlager, Auschwitz-Birkenau BIIe
Negli anni Settanta Vincenz Rose, sinto tedesco, ha eretto nel settore BIIe di Auschwitz-Birkenau il monumento a memoria dei circa 21.000 sinti e rom sterminati nello Zigeunerlager. La notte del 2 agosto 1944 gli ultimi quattromila sinti e rom sopravvissuti - uomini, donne e bambini - vengono sterminati. La mattina del 3 agosto il silenzio avvolge lo Zigeunerlager.
Ogni 2 agosto le comunità sinte e rom, insieme alle Istituzioni europee, commemorano il genocidio. Nel 2007 Romani Rose, presidente del Zentralrat Deutscher Sinti und Roma, ha restaurato il monumento.
Memoriale del genocidio
di sinti e rom europei
A Berlino, di fianco al Parlamento europeo, è stato inaugurato il 24 ottobre 2012 il memoriale realizzato dell'artista Dani Karavan commemora il genocidio delle persone sinte e rom in Europa: un bacino d'acqua rotondo con una stele di pietra triangolare al centro, la cui forma ricorda il triangolo cucito sui vestiti dei deportati. Il fiore posto sulla stele è il simbolo della vita e ricorda i sinti e i rom sterminati. Quando il fiore appassisce, affonda sulla stele nella profondità del pozzo e un nuovo fiore fresco sale dall'acqua. La poesia di Santino Spinelli, artista rom abruzzese, è incisa sulla pietra del memoriale.
I luoghi della memoria
Il 10 aprile 2010, a Prignano sulla Secchia (MO), la Federazione Rom e Sinti Insieme, unitamente all’amministrazione comunale, ha eretto la prima targa commemorativa nel luogo dove sorgeva un campo di concentramento fascista per sinti e rom italiani. Un anno prima a Bolzano era stata scoperta la targa sul muro del lager di Via Resia in memoria dei sinti vittime dell'Olocausto, fortemente voluta dall'associazione Nevo Drom e dal Comune di Bolzano.
Questa azione di dare memoria, tuttora in corso, non si è limitata ai luoghi dell’internamento; ha anche spinto le comunità sinte e rom ad indicare un luogo della memoria in alcune città italiane in cui erano presenti durante la persecuzione nazifascista.
Le comunità sinte e rom si sono adoperate nel diffondere nella società italiana la storia dello sterminio organizzando conferenze, incontri pubblici e proiezioni, anche con la partecipazione di persone sinte e rom soppravvissute al genocidio.
Campo di concentramento di Prignano sulla Secchia
Il 10 Aprile 2010 è stata scoperta la targa sull’edificio attuale sede dell’amministrazione comunale, in ricordo delle famiglie sinte internate in quel luogo a partire dal 1940. Sulla targa sono incisi i cognomi delle famiglie.
Campo di concentramento di Tossicia
Il 27 gennaio 2013 è stata scoperta la targa sull’edificio dove furono internati rom e sinti, insieme ad ebrei e cittadini cinesi, a partire dal 1940. Il luogo della memoria è stato istituito grazie al progetto Memors, in collaborazione con l’amministrazione comunale.
Campo di concentramento di Agnone
Nel Comune di Agnone il 27 Gennaio 2013, in occasione del Giorno della Memoria, è stata scoperta una targa sull’ex convento di San Bernardino, attuale sede di una residenza per anziani, in ricordo delle famiglie rom e sinte internate in quel luogo a partire dal 1940. Sulla targa, apposta grazie al progetto Memors, sono incisi i cognomi delle famiglie.
Campo di concentramento di Bolzano
Il 27 Maggio 2009 l’associazione Nevo Drom e il Comune di Bolzano hanno scoperto la targa in memoria delle persone sinte vittime dell’Olocausto. La targa è apposta sul muro di cinta del campo di concentramento di Bolzano. Nello stesso anno la targa è stat fregiata per ben due volte da ignoti e prontamente ripristinata dall'Amministrazione cittadina.
Internamento a Rocca di Cento di Ferrara
Il 27 gennaio 2014 è stata scoperta la targa alla Rocca di Cento di Ferrara, dove sono stati internati rom italiani di origine spagnola poi trasferiti nel campo di concentramento di Bojano. La targa è stata affissa grazie al progetto Memors. L’8 giugno 2013 si era tenuta una conferenza presso l’Archivio di stato di Ferrara, organizzata dall'associazione Sucar Drom sull’internamento di sinti e rom nel Ferrarese.
Cittadini Rom arrestati e deportati da parte delle autorità naziste il 22 maggio 1940.
Bundesarchiv, R 165 Bild-244-48 / CC-BY-SA 3.0