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LA DEPORTAZIONE DI ROM E SINTI ITALIANI NEI LAGER NAZISTI 1943-1945

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Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, la nascita della Repubblica Sociale Italiana e della zona dell’Adriatisches Küstenland (il Litorale Adriatico - costituito dalle province di Udine, Gorizia, Pola, Fiume e Lubiana) segnavano l’inizio delle deportazioni nei lager delle SS. Rom e sinti, fermati durante il passaggio delle loro carovane, arrestati come “zingari”, considerati ereditariamente asociali e pericolosi, risultano prima inviati alle carceri e successivamente deportati verso i campi di Dachau, Buchenwald, Flossenburg, Ravensbrück, Bergen Belsen, Mauthausen, nei quali sono stati registrati a partire dal 1944.

La storia di Romano Held e del fratello Berto.

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Ritratto di Romano Held e Pietra d'inciampo in sua memoria

Romano Held era nato a San Pier d’Isonzo, il 21 gennaio 1927, da una famiglia di musicisti sinti imparentata con le famiglie rom degli Hudorovic. Gli Held hanno sempre vissuto nella zona di Trieste fino a quando, negli anni Quaranta, e in particolare dopo l’armistizio del 1943, si spostarono sui monti sopra a Udine, nella zona di Fagagna. Il 1° maggio 1944, Romano Held è stato arrestato, mentre si stava muovendo con la sua carovana nella zona di Palmanova. Era stato preso ancora 17enne, grazie ad un collaborazionista italiano. Egli fu poi trasferito al carcere di Udine, dove restò fino al 31 maggio 1944, quando i documenti del carcere ne segnalano il “rilascio”, termine che in realtà ne indica la consegna per la deportazione.

Romano Held risulta sul convoglio partito da Trieste il 31 maggio 1944 con destinazione Dachau. Giunse al lager il 2 giugno 1944; a Dachau, Romano Held è stato registrato con la matricola 69525. È stato liberato in quello stesso lager dall’armata americana. Tornò in Italia, sempre a Trieste, dove proseguì l’attività di musicista riunendosi con la famiglia, in particolare con Alberto Berto Held, il fratello che era stato deportato a Buchenwald. Romano Held è morto nel 1948, a causa delle pessime condizioni di salute causate dalla prigionia.

La storia di Alberto Berto Held e di Romano Held è stata raccontata dai fratelli Alberto e Rolando Suffer (figli di Berto e nipoti di Romano) nel 2012.

Lager nazisti dove risulta la deportazione di rom e sinti italiani tra 1943-45

La mappa segnala i lager nazisti in cui rom e sinti italiani sono stati deportati tra il 1943 e il 1945.
I luoghi segnalati sono confermati dalla documentazione d’archivio.

LAGER NAZISTA

Lager Nazisti dove è stata verificata la presenza di sinti e rom deportati dall’Italia.

Auschwitz

Lager Nazista, simbolo dello sterminio di sinti e rom. Non risultano però sinti e rom italiani in questo campo.

Tocca la mappa per ingrandire

Prigioniere Romnià ai lavori forzati nel campo di concentramento di Ravensbrück. Germania, tra il 1941 e il 1944 - Ushmm Archive

Sopravvissuti Rom nelle baracche del campo di concentramento di Bergen-Belsen, durante la liberazione. Germania, dopo il 15 aprile 1945. - Ushmm Archive

“Remembrance against discrimination”

Il progetto “Remembrance against discrimination” ha permesso di proseguire la ricerca storica sulla deportazione di rom e sinti italiani verso i lager nazisti, tra il 1943 e il 1945. Alla ricerca hanno partecipato sinti e rom che hanno permesso di riconoscere le persone delle loro comunità presenti nelle liste dei deportati italiani. La ricerca prosegue e questi sono alcuni dei loro nomi e cognomi attraverso i quali è possibile accedere ai documenti che ne ricostruiscono le storie.

Queste storie documentano la deportazione e restituiscono valore alla memoria delle comunità sinte e rom dichiarandola parte della storia e
della memoria italiana ed europea.