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GLI “ZINGARI”. UNA QUESTIONE DI RAZZA
In Italia, sulla rivista fascista La Difesa della Razza e su testi di Medicina sociale sono stati pubblicati a più riprese saggi sulla pericolosità sociale degli “zingari”, da considerarsi “uno sfavorevole apporto razziale alla genìa italica”.
Il 1940 si apre con un articolo di Guido Landra, poi direttore dell’ufficio Demografia e Razza presso
il Ministero degli Interni, che inserisce la “questione zingari” nell’ambito del meticciato, considerato come un pericolo razziale per la società circostante. In quello stesso anno, inizia anche il progetto
di campi di concentramento fascisti da riservare alla “questione zingari”.
Nel 1942, una comunicazione dell’Ufficio degli affari esteri italiano informa l’Ufficio Demografia
e Razza a Roma che in Germania è avvenuta “l’equiparazione degli zingari agli ebrei residenti
in Germania”.