Alcune testimonianze dirette di rom e sinti che subirono la persecuzione fascista non hanno ancora trovato un riscontro documentale. Le loro voci   lasciano traccia di storie che potranno indirizzare future ricerche, perché anche l’oralità rappresenta una parte della memoria che si tesse attraverso il racconto della storia.

Gennaro Spinelli

Gennaro è il padre di Santino Spinelli, in arte Alexian. All’inizio degli anni Quaranta, la famiglia fu inviata in un campo di concentramento, arrestati in Abruzzo in quanto rom. Furono mandati a Torino di Sangro e dopo, in un vagone bestiame, li trasferirono in un campo a Rapolla, in provincia di Potenza (leggi i sottotitoli).

Dolores Carboni

Dolores Carboni era una sinta lombarda che viveva a Mantova e che ha raccontato la deportazione subita da due dei suoi fratelli e dalla sua famiglia allargata.

Adelaide De Glaudi

Adelaide De Glaudi era una sinta piemontese che viveva a Mantova e che ha raccontato della vita della sua famiglia durante la guerra e della prigionia in un campo di concentramento a Novi Ligure (leggi i sottotitoli).

Candida Onorato

Candida Onorato era una sinta lombarda che viveva a Mantova e che ha raccontato della vita della sua famiglia durante la guerra e dell’incontro con i fascisti (leggi i sottotitoli).

Silvana Gabrieli

Silvana Gabrieli ha raccontato di una parte della sua famiglia rimasta nel territorio austriaco e uccisi. Silvana è stata anche la moglie di è stata la moglie di Antonio Chico Reinhardt di cui racconta la deportazione in un campo di concentramento nella zona del ferrarese (leggi i sottotitoli). 

Milan Deragna

Milan Deragna era un rom istriano che ha raccontato l’arresto da parte dei fascisti della sua comunità, la permanenza in carcere con i loro bambini e la successiva deportazione in un campo di concentramento che identifica come Auschwitz, ma che probabilmente fu Jasenovac, nel territorio controllato dagli ustascia di Ante Pavelic (leggi i sottotitoli).

Mirko Levak

MIrko Levak era un rom istriano che ha raccontato la persecuzione subita dalla sua comunità che li portò alla fuga,, fino alla deportazione che egli individua ad Auschwitz, ma che probabilmente fu a Jasenovac (leggi i sottotitoli). 

Il primo convegno “La deportazione di rom e sinti in Italia dal ‘40 al ‘43” presso la Camera dei Deputati, per promuovere il riconoscimento istituzionale e la memoria della persecuzione subita da sinti e rom in Italia – 16 dicembre 2009